GAME OF THRONES - recensione dell'episodio 5x01 "The wars to come"


Winter is coming! 

L'inverno, infine, è arrivato tra le mille polemiche delle puntate diffuse illegalmente. Dopo mesi passati nella frenetica attesa di chi cerca ogni segnale, ogni indizio, ogni informazione... è finalmente arrivato il nostro momento! E' stato un buonissimo episodio grazie alla profondità dei dialoghi, all'intensità di (alcune) interpretazioni, alla varietà dei paesaggi e delle ambientazioni. L'episodio in sè ha oscurato ogni polemica.  Continua per leggere la recensione.


Questo episodio di apertura ha presentato la situazione. Abbiamo visto tutti i personaggi principali prendere posizione, anche se non hanno ancora iniziato il viaggio, si sono voltati verso la direzione che prenderanno.

Sono convinta che sarà una stagione eccezionale, anche se si discosterà decisamente dai libri. A questo propisito, dal momento che le differenze saranno sempre più marcate, eviteremo di fare parallelismi tra la serie e i libri, ma segnaleremo comunque le discrepanze principali, nella speranza di non risultare pedanti nei confronti dei non lettori e soprattutto di evitare spoiler.

La situazione ad Approdo del Re è problematica. La morte di Twyn ha rotto gli equilibri e creerà scompiglio. Twyn era l'uomo più potente di tutti i Sette Regni, il più ricco e il più autorevole. Lui teneva le fila e dava una certa stabilità, anche in tempi di guerra come quelli appena trascorsi. Ora i Sette Regni sono nelle mani di un re bambino, Tommen, giovane e di buon cuore, e della regina reggente, Cersei, magistralmente interpretata da Lena Headey. 

Cersei sta vacillando, la mancanza del padre sta minando il suo equilibrio e lo vediamo bene nella conversazione con il fratello Jaime (un Nikolaj Coster-Waldau abbastanza ingessato). Lui, in modo pragmatico, vede chiaramente la situazione e i pericoli che stanno arrivando, la morte del padre apre la strada a tutti quei nemici che vorranno approfittare della sua mancanza e della loro debolezza. Lei invece vede solo il rancore e il desiderio di vendetta verso Tyrion, responsabile di tutte le sue sventure. Accusa Jaime di aver agito stupidamente aiutando Tyrion a scappare e, quindi, indirettamente lo ritiene responsabile dell'omicidio perpetrato dal fratello. La frattura tra i fratelli, iniziata nel corso della quarta stagione, si fa sempre più profonda e la distanza tra di due pare incolmabile. 

La puntata si apre con il primo flashback di tutta la serie. Una giovanissima Cersei (complimenti anche a Nell Williams, casting azzeccatizzimo!) si reca da una maga per conoscere il suo futuro. 
La profezia di Maggy La Rana è in parte già realizzata. 

Maggy le dice che non sposerà il principe (era infatti promessa al giovane Targaryen figlio di Aereys il Folle) e che sposerà il re (Robert), ma che non avranno figli insieme (lei ne avrà tre e lui molti di più).
C'è una parte che invece non è ancora realizzata ed è quella da cui prenderanno il via le mosse di Cersei adulta in questa quinta stagione. 
Cersei: «Ma sarò regina?» 
Maggy: « Sarai regina... fino a quando non verrà un'altra regina, più giovane e più bella di te, a distruggerti e a portarti via ciò che avrai di più caro.» 

 Infatti la vediamo al funerale di Twyn cercare di tenere d'occhio Margaery (Natalie Dormer), la regina più giovane e più bella ....

In relazione ai suoi figli Maggy le dice anche che "D'oro saranno le loro corone e d'oro i loro sudari."
Lasciando intendere che tutti e tre regneranno, ma tutti e tre moriranno prima di lei. Joffrey è diventato re e poi è morto. Tommen è re e Myrcella è a Dorne. 

Maggy: "Tutti vogliono conoscere il loro futuro, finché non lo scoprono"


Questa  una grandissima verità, quella verità che condizionerà Cersei. E' comprensibile, quindi, che Cersei sia turbata da questi pensieri e che Margaery per lei sia una minaccia reale. Tanto reale da distrarla anche al cospetto del cugino Lancel, che le ha scaldato il letto quando Jamie era lontano e che ha servito a Robert quel vino che lo ha spinto dietro al cinghiale che gli fu fatale. Il cugino Lancel però è cambiato, ha abbracciato la fede in un gruppo di fanatici e il suo invito pare quasi una minaccia neanche tanto velata...

 "Ho trovato la pace grazie alla luce dei Sette. Puoi farlo anche tu, essi vegliano su tutti noi. E sono pronti a dispensare misericordia o giustizia."

Nei libri c'è anche un altro pezzo di profezia, che è stata oggetto di speculazioni e teorie da parte dei lettori. Se volete, la trovate qui . Non so se sarà ripresa più avanti o non sarà inserita mai nella serie. Quindi se decidete di leggerla, lo farete a vostro rischio.

Saltiamo da Approdo del Re e andiamo sulla Barriera, dove Jon Snow (Kit Harington) si trova in una situazione difficile. Stannis (Stephen Dillane) è determinato a conquistare quel trono che è suo di diritto, ma per farlo gli servono uomini e chiede a Jon di convincere Mance Rayder (Ciaran Hinds), il Re Oltre la Barriera, a schierarsi con lui per andare a riprendere Grande Inverno dai Bolton (e solo per qusto facciamo tutti il tifo per lui!), in cambio offrirà perdono e ospitalità a tutti i bruti. Mance, condannato ad una morte atroce (lo sappiamo che a R'hllor piacciono i falò) non accetta.


E' un dialogo bellissimo e profondo. Un dialogo tra due grandi personaggi, due grandi cuori. Entrambi vogliono la salvezza di tutti i popoli. Mance ha radunato centinaia di clan, compresi i giganti, per salvarli dall'inverno che sta arrivando e Jon punta su quello per convincerlo a inginocchiarsi davanti a Stannis. Ma per Mance rinnegare tutto quello in cui crede non ha prezzo. Preferisce morire da uomo libero e così è. 


 
"La libertà di commettere i miei errori è l'unica cosa che ho sempre voluto"

Jon lo grazia con una freccia e gli concede una morte più dignitosa che urlare e contorcersi nelle fiamme (in realtà nei libri questa situazione si chiude in modo un po' diverso, ma tutta la parte che ne segue è stata tagliata e finisce così, con buona pace di noi poveri e bistrattati lettori...).

Facciamo un altro salto e andiamo al di là del Mare Stretto. Tyrion (grandissimo Peter Dinklage!) arriva a Pentos, dal già noto Illirio Mopatis (che era l'ospite di Daenerys e Viserys prima di Kahl Drogo), insieme a Varys (Conleth Hill)
Varys rivela molti dettagli importanti sul gioco del trono, su quello che è successo dopo la ribellione e la cacciata dei Targaryen. Parrebbe quasi l'unico personaggio ad avere davvero a cuore la pace e la prosperità. Il discorso di Varys è accorato e pieno di passione.

"Non credo nei salvatori. Gli uomini di talento avranno un grande ruolo nella guerra che sta arrivando"

Chiede a Tyrion di schierarsi con Daenerys, per aiutarla con i suoi talenti di stratega a riconquistare il trono. Tyrion è sconvolto da un viaggio decisamente non confortevole (ha viaggiato per tutto il tempo in una cassa) e con la consapevolezza di aver ucciso il suo proprio padre, oltre alla sua amata Shae.
Si riconosce assassino e non si piace. Per la prima volta nella vita si vede mostro, non molla il bicchiere di VINOH e non accetta la proposta di Varys, ma accetta di seguirlo.


"Puoi bere fino a morire qui oppure puoi venire a Meereen con me"
"Posso bere fino a morire sulla strada per Meereen?"
E si parte! 

A Meereen Daenerys (Emilia Clarke) è in difficoltà. I Figli dell'Arpia uccidono gli Immacolati e dopo tutte le sue fatiche per liberare i popoli dalla schiavitù, scopre che alcuni preferiscono il giogo. Le viene chiesto di riaprire le fosse di combattimento, dove gli uomini possano combattere da uomini liberi. Si oppone con forza, ma Daario (Michiel Huisman) le fa capire che per mantenere il potere deve scendere a compromessi e che 

la madre dei draghi, senza draghi, non è una regina. 

Ma la madre dei draghi ha perso il controllo dei suoi figli. Drogon è sparito, Viserion e Rhaegal le si rivoltano contro. E' una situazione complessa e lei si rende conto che deve reagire. 

Siamo pronti, quindi, che il gioco del trono inizi, le pedine sono state disposte sulla scacchiera. Tutto può succedere e di tutto succederà.


Io, personalmente, ho apprezzato molto questo episodio, dal ritmo regolare e dal contenuto profondo. Gli autori hanno fatto un buon lavoro di adattamento, sebbene le differenze coi libri siano marcate. La storia è solida, le singole vicende sono state presentate nei dettagli, i personaggi presentati nelle loro sfaccettature e nella loro complessità. Nulla è lasciato al caso.

Non ho apprezzato, invece, come è stato presentato il personaggio di Loras, che a differenza di altri personaggi, è stato stereotipato e appiattito. Sansa e Ditocorto hanno fatto una fugace apparizione e non ci hanno lasciato altro se non la sensazione che siano affiatati e che Sansa stia imparando a giocare nello stile di Petyr.

Il prossimo episodio andrà in onda domenica 20 aprile su Sky Atlantic sempre in versione originale sottotitolata e finalmente rivedremo Arya. La vedremo bussare alla porta della casa del Bianco e del Nero. Io, personalmente, non sto nella pelle!

Mance a Stannis: "I wish you good fortune in the wars to come"
Ti auguro buona fortuna, nelle guerre che verranno
 

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Articolo di Unknown

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