GAME OF THRONES - recensione dell'episodio 5x04 "Sons of the Harpy"



Winter is coming!
Il quarto episodio della quinta stagione è stato, finora, il più convincente, le distanze con i libri sono ormai incolmabili e i giochi sono ormai ben definiti. Vediamo cosa è successo. 


Questa settimana sono in ritardo con i commenti sulla puntata, il ritardo è dovuto a diversi fattori. Tralasciando i fattori di carattere personale, posso dire che questa puntata mi ha spiazzato e ho fatto fatica a scrivere cosa ne pensavo, perché ho fatto fatica a mettere insieme i pensieri. La recensione era pronta mercoledì. Ce l'ho ancora qua sotto, ma ora verrà cancellata e sostituita da questo commento, oramai tardivo, ma più ponderato.

Ho avuto tempo per leggere di tutto e di più questa settimana sull'episodio e sulle distanze che la serie tv sta prendendo dai libri. C'è chi dice che ormai è solo una fanfiction, io preferisco ritenerla una serie "ispirata" o "basato" sulle Cronache. Le critiche che mi hanno più colpito sono quelle di Jane Johnson, editor di Martin, di cui parlerò nell'angolino del disappunto. Cercare di tenere separate la serie e i libri non è facile, come non lo è cercare di non farsi condizionare nel giudizio della serie dall'aver letto i libri. In paricolar modo quando la delusione inizia a farsi cocente, non tanto per le differenze di trama, che possono anche essere accettabili, ma per lo stravolgimento dei personaggi, delle loro intenzioni, desideri, scopi etc....


Ma tant'è. Perdonate il ritardo e spero apprezziate il tentativo di fare un commento della puntata della serie tv il più possibile neutro, perché continuo a pensare che come show televisivo Game of Thrones rimanga un prodotto di grandissimo livello, con un cast eccezionale, ambientazioni magnifiche, scenografia e costumi insuperabili. Lo show è godibilissimo e la puntata 5x04 è stata apprezzabile e movimentata con una successione narrativa abbastanza regolare (cosa che io personalmente apprezzo, perché l'andare troppo avanti e indietro tra le varie location confonde)

Tutti i personaggi stanno cercando di raggiungere i propri obiettivi, sono ormai schierati e la grande macchina del gioco si sta muovendo in modo inarrestabile.

Ciò detto, alcune scelte narrative lasciano comunque perplessi non solo noi (lettori e non), ma anche Bronn, che nei panni del Grillo Parlante esprime benissino in apertura di puntata alcune perplessità.

Jaime ha deciso di andare a Dorne per riportare sua "nipote" dalla sua famiglia con una nave mercantile senza vessilli, di portarsi solo Bronn, e questo per non scatenare una guerra. Bronn gli fa notare (magari poteva farlo prima che partissero) che stanno andando a rapire una principessa, che il capitano della nave potrebbe tradirlo e rivelare la sua presenza a Dorne, che lui ha una sola mano e un volto molto noto.... e che quindi è probabile che provochino comunque guerra. Bronn intuisce che ci sono motivazioni molto personali che costringono Jaime ad affrontare questo viaggio. Noi conosciamo molto bene queste motivazioni e per quanto possiamo capire il senso di colpa di Jaime per aver causato indirettamente la morte del padre e per aver provocato il disappunto di Cersei e possiamo capire anche il desiderio di mettere in sicurezza la figlia. La scelta e le modalità di questo viaggio rimangono un po' azzardate.

Il capitano del mercantile ha effettivamente tradito Jaime e quindi lui e Bronn hanno trovato il comitato di accoglienza ad aspettarli. Dopo un combattimento spettacolare, in cui Jaime scopre una nuovo modo di utilizzare la sua mano d'oro, sono pronti a proseguire il loro cammino verso Lancia del Sole, coscienti però di essere attesi.

Nel frattempo intanto anche Ellaria e le Serpi della Sabbia, Obara, Nymeria e Tyene si ritrovano, con il capitano della nave sepolto nella sabbia fino al collo. Le quattro donne stanno decidendo il da farsi, considerando che la presenza di Jaime mette a repentaglio il loro piano di vendetta per la morte di Oberyn. La decisione è presa: sarà guerra. Le precauzioni di Jaime, come era facilmente intuibile, non sono servite...


Il quarto episodio della quinta stagione ha introdotto un nuovo personaggio: Rhaegar Targaryen. In realtà ne avevamo già sentito parlare, ma finalmente abbiamo sentito dei racconti che ce lo fanno immaginare meglio, che ci fanno immaginare che nei racconti della sua storia qualcosa manchi, qualcosa sia stato mistificato.

Lord Baelish racconta a Sansa il famoso Torneo di Harrenal. Galeotto fu il torneo...  quello che diede indirettamente  il via alla rivolta di Robert e al rovesciamento dei Targaryen. Petyr racconta che Rhaegar dopo aver vinto l'ultimo duello contro Ser Barristan diede la corona di rose per la "Regina d'Amore e di Bellezza" a Lyanna Stark, invece che a sua moglie. Lyanna era già promessa a Robert. Sansa fa notare che poi però Rhaegar rapì, stuprò e uccise Lyanna....la non risposta di Petyr lascia un non detto in sospeso...

Anche Ser Barristan Selmy racconta a Daenerys di Rhaegar, suo fratello, ma le racconta di un uomo che amava la musica più che i combattimenti... tratteggiandone i tratti con affetto e gioia. Facendo il paio con le rivelazioni di Petyr, forse c'è qualcosa che ancora non sappiamo sulla storia di Rhaegar e Lyanna (inutile citare la famosissima teoria che gira tra i lettori su questa vicenda...).

Le rivolte e la violenza sono il cuore della puntata. La violenza e il sangue delle rivolte sono indiscussi protagonisti. Ad Approdo del Re, Cersei attua la sua vendetta contro Margaery (e contro la profezia di Maggy la Rana) attribuendo potere militare all'Alto Passero, attribuendogli il titolo di Alto Septon e consentendogli di avere una sorta di esercito armato, il Credo Militante. Come al solito Cersei esagera, perché per colpire Margaery lascia che il Credo Militante metta a ferro e fuoco l'intera città, combattendo con una ferocia inaudita il vizio e il peccato e denunciando l'omosessualità di Loras Tyrell, che viene arrestato da Lancel e dai suoi compagni con la stella a sette punte incisa sulla fronte.

Ecco la vendetta. Dopo aver allontanato Mace Tyrell mandandolo a Braavos a trattare con la Banca di Ferro, Cersei attacca la regina nel suo affetto più caro, Loras. Tommen cerca invano di rimediare ai danni fatti dalla madre, ma l'Alto Septon non sottosta alle leggi della corona e Tommen è troppo giovane e inesperto per trovare un modo. E ' quasi commovente quando si rende conto dell'astio tra sua madre e sua moglie... 

Cersei ha giocato una mossa pericolosa, che ha avuto effetti e riverberi ben oltre le sue aspettative, provocando anche malcontento nel popolo di Approdo del Re (quello che viene solo accennato nella serie è che tutto il paese è molto provato dalle guerre, c'è carestia, bracconaggio, violenze...). Ha ulteriormente ristretto il Concilio Ristretto, sta rimanendo sempre più sola, senza suo padre, senza Jaime, senza Kevan, senza nessuno che possa contenerla e proteggerla da se stessa.

A Grande Inverno Petyr annuncia a Sansa che sta partendo per Approdo del Re, chiamato da Cersei. Non si capisce se stia coi Bolton, se stia coi Lannister, se non stia con nessuno...ma soprattutto non si capisce come possa lasciare Sansa da sola coi Bolton. Come pensa che lei possa gestire la situazione e prendere il controllo di Ramsey? Brienne è nei paraggi e arriverà Stannis, presto o tardi, ma Sansa è comunque in pericolo. Il personaggio di Petyr ha oltrepassato il nonsense, ma sono comunque curiosa di sapere cosa succederà a Grande Inverno....

Avete notato che Sansa trova una piuma mentre accende le candele sulla statua di Lyanna? E' la stessa piuma lasciata da re Robert nella prima puntata della prima stagione. Gli autori hanno confermato che la piuma non ha un significato particolare, se non quello di richiamare alla mente dello spettatore l'amore di Robert per Lyanna.

Alla Barriera Melisandre riceve un bel due di picche da Jon. Le sue avances più che esplicite vengono respinte da Jon, ancora innamorato di Ygritte. Ma la domanda è: perché avrebbe dovuto fare delle avances a Jon? Sebbene nella serie sia meno evidente, Melisandre è sempre mossa dal suo desiderio di servire R'hllor. Quindi questo concepimento di vita e di luce, a cosa servirebbe? Proverebbe che Jon ha sangue reale? Ma soprattutto: cosa succederà ora che lui ha detto di no?

Shireen è protagonista della scena più dolce e commovente della puntata. Stannis le racconta di quando è nata, di come si è ammalata e di come lui la consideri semplicemente sua figlia. L'abbraccio goffo e impacciato di Stannis è emozionante. Lui, uomo rigido e tutto d'un pezzo, rivela la sua umanità nei sentimenti di padre. Anche Melisandre rimarca la natura reale del sangue. Dobbiamo preoccuparci per la bambina? Anche il morbo grigio, che affligge Shireen, viene nominato di nuovo (la prima da Tyrion nella scorsa puntata). Ne sentiremo parlare di nuovo? Lo spazio concesso alla figlia di Stannis in questa stagione si rivela sempre più importante, lasciando intendere che avrà una certa importanza nelle prossime puntate.

Dall'altra parte del Mare Stretto, Tyrion è ancora in viaggio con Jorah, che lo sta portando a Meereen da Daenerys.

Ma a Meereen è in corso un'altra sanguinosa rivolta, dalle conseguenze inimmaginabili. I Figli dell'Arpia stanno sconvolgendo la città, seminando morte e terrore. Attirano gli Immacolati in un'imboscata, che cadono nella trappola e vengono attaccati dai Figli dell'Arpia. Barristan sente il clamore e accorre. Rimangono lui e Verme Grigio, in una battaglia all'ultimo sangue, dalla quale non si rialza nessuno. L'ultima inquadratura è per una stanza disseminata di corpi. Verme Grigio sembrerebbe solo ferito. Barristan ci saluta così, in modo epico, con un combattimento che dimostra tutto il suo valore di cavaliere, anche se non è stata una mossa intelligente. Data la situazione sarebbe stato strategicamente più utile ritirarsi e organizzare la rappresaglia. Ma lui è un cavaliere senza macchia e senza paura e si è buttato nella mischia senza pensarci.

Ora Daenerys è ancora più in difficoltà, dal momento che Barristan era il suo consigliere più saggio e più esperto. Ora Dany dovrà prendere delle decisioni difficili. La situazione in città è insostenibile, la guerra tra gli ex schiavi e gli ex padroni è sempre più sanguinosa. Hizdahr zo Loraq, rappresentante dei vecchi padroni, aveva chiesto di nuovo la riapertura delle fosse di combattimento, dove gli ex schiavi potessero combattere da uomini liberi. Ma Daenerys ha rifiutato. Questa è stata la causa della sanguinosa rivolta. La rivolta la porterà a cambiare la sua posizione? Essere rigidi è essere giusti? O la giustizia si persegue con il compromesso? La posizione di Daenerys è difficile, si muove su un filo in un campo che non conosce. E' mossa dagli ideali assoluti dei giovani, dei sognatori e dei grandi del genere umano. E' destinata a grandi cose o a grandi fallimenti. Speriamo che la mancanza dei suoi consiglieri più fedli, Jorah e Barristan, non la metta ulteriormente in difficoltà...

In conclusione: l'episodio è stato godibile e la trama si sta svolgendo con ritmo regolare e inesorabile. Non abbiamo visto Arya e Tyrion ha avuto un piccolo scorcio poco significativo (se non per l'aver riconosciuto Jorah). Ma gli eventi alla Barriera, Dorne e Meereen non ne hanno fato sentire la mancanza. Aspetto con impazienza il prossimo episodio per vedere che direzione prenderà la serie verso il climax della nona puntata, che come noto ai fan di Game of Thrones, è la puntata in cui si concentrano gli eventi più sconvolgenti della stagione.


ANGOLINO DEL DISAPPUNTO
Continua l'angolino del disappunto, non tanto sulla trama, che ormai sta andando con le sue gambe in una direzione inedita e non possiamo fare altro che prenderne atto, ma per quanto riguarda i personaggi. Bistrattati e maltrattati.
Ma prima di parlare dei personaggi, posto il messaggio twittato da JAne Johnson, l'editor di George Martin, dopo la messa in onda dell'episodio:

"Non amo queste grandi differenze. Leggete i libri se volete conoscere la storia nelo modo in cui la intendeva l'autore".
Martin, invece, pare che non abbia commentato. Non entro nel merito delle "huge divergences", ma quella parte del fandom (di lettori) che sta rimanendo sempre più delusa dall'andamento della serie, ha una illustre capofila con autorevoli argomentazioni. 

Passando ai personaggi bistrattati dalla serie: Jaime Lannister. Va a Dorne per senso di colpa, per accontentatre Cersei sperando di ottenere il suo perdono e di rimediare al torto che le ha fatto liberando Tyrion e causando indirettamente la morte del padre. Il rapporto tra Jaime e Cersei è completamente stravolto e sminuisce di molto Jaime. Senza voler entrare nei dettagli, nei libri è Jaime che si allontana da Cersei, andando da tutt'altra parte per tutt'altro motivo. Non ho apprezzato il modo in cui è stato trattato questo personaggio. Nei libri la sua evoluzione e maturazione è lenta e progressiva e gli consente di fare scelte difficili, ma onorevoli. Nella serie abbiamo Jaime Fucking Lannister: una macchietta. Enorme disappunto.



Melisandre. La sacerdotessa rossa è un personaggio bellissimo nei libri, è misteriosa e completamente votata al Signore della Luce. Nella serie appare solo una donna lussuriosa che ci mette qualche frase d'effetto qua e là nominando luci e tenebre...Personaggio completamente appiattito. Grande disappunto.

Loras. L'omosessualità di Loras (e di Renly) è implicita nei libri, non sbandierata. Loras è personaggio di tutt'altro calibro. Qui è descritto come un ragazzino lussurioso. Disappunto.

Barristan. Ma dai? Tutto per un colpo di scena? Non scherziamo. Vero che ciò che farà Barristan lo può fare qualcun altro. Ma dai!

E per questa puntata è tutto.

Valar Morghulis

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Articolo di Unknown

3 commenti:

Simona LaFleur ha detto...

Io sono molto indietro coi libri ma immmaginavo tutto quello che hai scritto nell'angolo del disappunto, soprattutto riguardo a Jamie e Melisandre. A questo punto sono due storie diverse quella letterarie e quella televisiva, mi godrò entrambe!

Seifer ha detto...

Io non concordo molto con l'angolo del disappunto.

JAIME:
Sono un fan della saga letteraria ma la direzione presa da questo personaggio nella serie TV è decisamente meglio! Cavolo, nei libri, a questo punto, il Leone dei Lannister va a non far nulla per mesi, mesi... e mesi, cercando di risolvere diplomaticamente l'assedio Frey/Lannister di Delta delle Acque, in una delle storylines più noiose. Almeno qui FA qualcosa. Inoltre non credo lo faccia Cersei, semplicemente la morte del padre gli ha aperto gli occhi e si rende, finalmente, conto delle perdite che la sua famiglia sta subendo. Ha perso il primogenito ed il padre a stretto giro di posta, sa che sua figlia è in serio pericolo, vuole andare a liberarla. Ottimo.

MELISANDRE
Ma siamo così sicuri che nei libri Melisandre sia così più approfondita? Intendiamoci... la serie spinge molto sull'aspetto erotico del personaggio anche perchè la HBO deve raggiungere una certa quota di tette&culi ogni puntata, credo sia una richiesta specifica della produzione :D non sia mai che uno spettatore occasionale capiti su GoT e pensi che sia il solito fantasy. Detto questo, almeno stavolta il sesso (tentato) è stato razionalizzato ed inserito nel contesto della fede di Melisandre: il sesso tra uomo e donna, specialmente se votato al concepimento (non necessariamente di uomini, ricordiamo che Melisandre ha letteralmente partorito un'ombra dopo un rapporto con Stannis) è ben visto da R'llor. Ed il personaggio continua a galleggiare, come nei libri, tra una vera e propria aura mistica (ha dimostrato di avere alcuni poteri, e mi pare strano che la recensione non abbia enfatizzato quel "you know nothing Jon Snow" detto volutamente come citazione: come poteva saperlo?( e fanfaronate clamorose (come credere che Stannis sia Azor Azhai).

LORAS
Ok, qui concordo. Il personaggio è stato reso una macchietta e mi chiedo come mai non sia stato inserito nella Guardia Reale. Nei libri, dove la sua omosessualità non è mai stata resa esplicita, si percepisce molto di più il profondo attaccamento che c'era tra Loras e Renly (tant'è che pur di non rischiare un "matrimonio", entra ben volentieri nella Guardia Bianca che è votata alla castità). Nella serie è preso come checca che va indietro ad ogni culo che incontra.

BARRISTAN
La sua fine mi ha sorpreso molto ma c'è da dire che ormai ha parlato a Dany di Rhaegar, facendo vedere che c'è anche una seconda campana per quel personaggio che nei libri, sebbene sia morto da circa 17 anni, è una presenza molto più importante rispetto alla serie dove si è arrivati alla quinta stagione parlandone veramente poco. Insomma... Selmy c'ha lasciato... ma sticazzi fondamentalmente.

C'è qualcosa che non mi è piaciuto, quindi?

Beh, personalmente punterei il dito sull'eccessiva rapidità con il quale è stato formato il Credo Militante e che potrebbe aver spiazzato qualcuno che non ha letto i libri. Come dice Anna, credo che manchi una buona spiegazione di tutto il background, cos'è successo alla gente di Westeros durante gli ultimi anni in cui le terre sono state dilaniate dalla Guerra dei Cinque Re, qualcosa che spiegasse come mai, all'improvviso, una forza "religiosa" trovi un così tale attecchimento e riscuota il favore della folla.

Le critiche di Jane Johnson, quel suo dire "se volete sapere cosa voleva narrare Martin, comprate i libri" a me sembrano più una mossa di marketing, un messaggio subliminale quasi a voler dire: guardate, non è che se guardate la serie tv non dovete comprare i libri perchè ormai sono due cose distinte e quindi potete leggerli ed apprezzarli come "nuovi".

Un po' il discorso che invece la serie fa ai lettori, ma al contrario perchè ovviamente il fandom di GoT è ormai così ampio da non limitarsi SOLO a chi ha letto già i libri e quindi sa la storia.

Unknown ha detto...

Ciao Seifer!
Prima di tutto grazie per i tuoi commenti, sempre molto pertinenti!

Poi vorrei fare alcune precisazioni.
JAIME: è vero che il viaggio a Dorne è più avvincente della sosta di mesi e Delta delle Acque (quella parte dei libri è oggettivamente abbastanza noiosa), infatti non mi disturba il cambio di "Indirizzo", anzi. E Bronne Jaime, se riescono a non scadere nella macchietta, sono una coppia televisivamente molto riuscita ;) Però io non vedo, come dici tu, la consapevolezza. Io vedo l'espressione da cane bastonato che cerca di rimediare. Altrimenti non avrebbe risposto sei volte "Devo essere io", perché se fosse stata questione di risultato, avrebbe potuto organizzarsi in modo diverso. E anche Bronn glielo fa notare, quando gli dice "tua sorella non deve esserne stata contenta" (o simili). Ben venga se fosse come dici tu, almeno si restituirebbe spessore a un personaggio che nei libri fa cose noiose, ma con dignità, mentre qui fa cose avvincenti, ma con poca dignità...per come l'ho vista io. E' bello però vedere come ognuno abbia la sua percezione ;)

MELISANDRE: sì, evidentemente doveva concorrere alla quota di nudo della puntata (che tristezza i nudi gratuiti, questa serie non ne avrebbe bisogno, eppure...). Il sesso Melisandre lo inserisce sempre nel suo contesto mistico, sia quello con Stannis, quello con Gendri e quello con Jon. Ma le avances del libro verso Jon erano molto più velate. Qui la fanno passare per una assatanata. O almeno è la sensazione che ne ho io. Come se usasse la religione per giustificare la lussuria, mentre so bene che non è così, anzi, il sesso doventa strumento per adempiere al volere di R'hllor (come per l'ombra che ha ucciso Renly). Mi chiedo però qui, nella serie, con quello che sappiamo nella serie, dove volesse andare a parare, cosa avrebbe concepito? un'altra ombra? Ma quindi può concepire con chiunque o significa che vede una discendenza nobile in Jon?

Dici che le critiche di jane Johnson siano una mossa di marketing? Tutto è possibile, per carità, ma sono tanti i lettori post-serie (io sono tra quelli), quindi anche per la vendita dei libri la serie ha giocato un ruolo positivo...non so, a me sembrava più uno sfogo d'impeto, per quanto inopportuno e poco professionale.