GAME OF THRONES - recensione dell'episodio 5x08 "Hardhome"

Winter is coming!
Domenica scorsa è andata in onda una puntata EPICA! Continua a leggere per il commento all'episodio e un approfondimento sul Re della Notte.




Già con l'episodio 5x07 "The Gift" abbiamo visto un significativo innalzamento di qualità, con questa puntata possiamo tornare ad amare incondizionatamente Game of Thrones, al di là di qualunque possibile critica o disappunto. Ecco la serie che amiamo, con i suoi picchi adrenalinici, paura, esaltazione, paura, esaltazione.

Nonostante più di 20 minuti siano stati dedicati alla battaglia finale, in questo episodio sono successe tante cose significative. Vediamole insieme, lasciando il piatto forte per ultimo.

ARYA a BRAAVOS
La storyline di Arya a Bravoos si mantiene su ottimi livelli, è ben strutturata e  ci porta direttamente al cuore dell'evoluzione di Arya. "La ragazza non è pronta ad essere nessuno. ma forse può essere qualcun altro". Ed ecco Lanna (che nei libri era Cat dei Canali, il nome è stato cambiato per non confonderlo con Catelyn - come se potessimo confonderci! - Così come Asha, la sorella di Theon, è diventata Yara, per non confonderla con Osha, la Bruta.)
 
Vediamo finalmente Arya fuori dalla Casa del Bianco e del Nero, girare per i vicoli di Braavos, imparando a capire le persone, guardando ed osservando. Finché Jaqen le dà finalmente l'incarico di dare il dono della morte all'uomo magro, che scommette sulla vita dei capitani delle navi in difficoltà. Jaqen lascia intendere che il successo di Arya sarebbe indifferente per il Dio dai Mille Volti, che avrebbe comunque il suo sacrificio. Non abbiamo dubbi sul fatto che Arya potrà portare a termine la sua missione. Rimane invece il dubbio che riesca effettivamente a superare le sue umane passioni, l'odio e il desiderio di vendetta per quello che ha subito lei e la sua famiglia. Il suo percorso, tra l'altro, è stato seguito da vicino da Jaqen sin dal principio, avendola incontrata per la prima volta ad Approdo del Re dopo l'esecuzione di Ned Stark. Alcune teorie vorrebbero che Jaqen sia in realtà Syrio Forel. O meglio che i due siano due diversi volti/versioni della stessa persona. La teoria è suggestiva, ma al momento non supportata da elementi concreti.

GRANDE INVERNO
Uno scorcio, pochi minuti ma significativi. Sansa affronta Theon, per capire perché l'abbia tradita. E' mossa da sentimenti evidentemente contrastanti: sono cresciuti come fratelli, questo rende il  tradimento di Theon ancora più imperdonabile, la rabbia e il desiderio di vendetta sono acuiti dal rapporto di affetto. Ma la voglia di vedere uno spiraglio rimane, non può essere tutto cancellato. E la conferma ce l'ha quando lui le confessa che non ha bruciato i suoi fratelli. Non importa il fatto che lo avrebbe fatto, se li avesse trovati, e non importa il fatto che abbia comunque bruciato due bambini. Quello che conta è che ha trovato lo spiraglio per poter riallacciare una relazione umana con l'unico volto amico rimastole a Grande Inverno. Sansa dimostra grande forza e determinazione, ma ha bisogno di un alleato e un supporto. Ora sta a Theon risvegliarsi dal torpore in cui lo ha sprofondato Ramsay con le sue torture, riacquistare dignità ed espiare i peccati commessi contro gli Stark aiutando Sansa. Sarà in grado di farlo? 

APPRODO DEL RE
Anche qui la scena è stata breve, ma intensa. Cersei è rinchiusa in una cella buia e sporca (come quella che lei stessa aveva valutato adeguata per Margaery), mal vestita e mal nutrita. Riceve la visita di Qyburn che le conferma i capi d'accusa: fornicazione, incesto e l'omicidio di Re Robert. Non le è stato risparmiato nulla, dunque. Le conferma anche che è rimasta sola. Nessuno la vuole vedere e pare che nessuno stia cercando di aiutarla. Tranne lui che procede con il suo "lavoro". Cersei potrebbe ottenere il perdono confessando, ma rifiuta, andrà incontro al suo destino a testa alta. Nello stesso modo in cui affronta la Septa Unella, che implacabile le chiede di confessare in cambio di un sorso d'acqua. Lei prova prima a blandirla con promesse, poi a minacciarla, ma la Septa è ferma nella sua posizione, che ritiene giusta in base alla sua fede. Cersei mantiene la sua dignità fino a che la Septa rimane con lei, ma appena esce si getta sul pavimento per bere l'acqua che la Septa ha rovesciato. Il metodo di tortura del Credo Militante è terribile e feroce, ma Cersei si rifiuta, per adesso, di piegarsi, anche se è allo stremo. Lena Headey non ha tradito le aspettative, con la sua interpretazione  eccezionale. 

MEEREEN
Arriviamo all'incontro tra Danerys e Tyrion, uno dei momenti più attesi della puntata. I dialogi sono stati brillanti, ma non eccelsi. Tyrion ha prevalso nel confronto per due motivi: prima di tutto  Tyrion è un uomo arguto e intelligente, mentre Dany è ancora una giovanissima donna e il secondo è che Peter Dinklage è un gigante, e scusate se sembra una battuta di pessimo gusto, ma quando penso a lui come attore non trovo parola più evocativa della sua grandezza.
Tyrion era partito senza entusiasmo, annientato dal peso dell'omicidio del padre. Ora si trova davanti alla Madre dei Draghi e le crede. Crede davvero che lei possa fare la differenza, che una ragazza che è partita dal nulla ed è diventata regina conquistando ogni passo con il favore del popolo possa fare la differenza, ma rimarca che questa regina del popolo, senza i ricchi non può governare, non può portare la pace e condizioni di vita migliori. La consiglierà. Inizia la collaborazione potenzialmente più proficua. Ora Dany ha un elemento in più che può aiutarla ad arrivare al Trono di Spade: ha i draghi e ha Tyrion.


Jorah, invece, nonstante le accorate parole di Tyrion, viene esiliato. Si offre di combattere nelle fosse di combattimento per i giochi che si svolgeranno davanti alla regina. Lo vedremo probabilmente nella prossima puntata.

 ASPRA DIMORA
Se la prima parte della puntata è stata di grande livello per le perfomance degli attori, per i dialoghi e l'intensità trasmessa, gli ultimi venti minuti sono stati EPICI, parossistici. Nel perfetto stile Game of Thrones: paura, esaltazione, esultanza, pericolo, in altre parole: adrenalina!

Apriamo con Jon e Tormund che arrivano ad Aspra Dimora, una baia dove i Bruti si stanno radunando cercando di sopravvivere all'inverno che sta arrivando, ma senza grandi speranze, a dire la verità.
Rattleshirt inveisce contro Tormund perché non si  fida di Jon e dei Guardiani della Notte. Tormund chiude la discussione prendendolo a bastonate. Un problema in meno. Grande Tormund!
 In concilio con gli anziani Jon fa un discorso chiaro:
"non siamo amici, non lo siamo mai stati e non lo saremo mai. Non è questione di amicizia, ma di sopravvivenza." 

L'inverno sta arrivando e da soli non sopravvivranno nè i Guardiani della Notte, nè tantomeno i Bruti, che sono dalla parte sbagliata della Barriera, invece insieme potranno quanto meno avere una chance.
Con il suo discorso ha convinto una parte degli anziani a portare la propria gente al di qua della Barriera (tranne i Then, ma non ci aspettavamo niente di diverso da loro). Mentre i bruti iniziano a salire sulle scialuppe per essere portati sulle navi, qualcosa succede.

Arriva l'inverno. 

Dapprima non si capisce cosa stia succedendo, poi un'orda di non morti assale i Bruti (non so se voluto, pare di no, ma i non morti ricordavano tanto gli zombie di The Walking Dead) e comincia il caos, panico, chi scappa, chi cerca di salire sulle barche, chi cerca di reagire. Finché Jon prende in mano la situazione 

"Night's Watch, WITH ME!" 

 (solo a scriverne mi torna la pelle d'oca e trattengo il fiato). Ne segue una battaglia all'ultimo respiro. Il Thenn che aveva rifiutato la proposta di Jon lo aiuta nel tentativo di recuperare la borsa con il vetro di drago. Non ce la fanno e il Thenn viene ucciso da un Estraneo. Jon ingaggia un testa a testa con l'Estraneo con una spada che trova lì per lì e l'Estraneo gliela frantuma.  Durante il combattimento Jon riesce a recuperare la sua spada, Lungo Artiglio, e non solo riesce a tenere testa all'Estraneo ma riesce addirittura ad annientarlo. 
Jon riesce a raggiungere una scialuppa e si allontana con quelli che sono riusciti a salvarsi, compreso Wun Wun, il gigante, che raggiunge le navi a piedi. Da lontano guardano attoniti lo scempio dei morti che si sono lasciati alle spalle e l'inverno che alla fine è arrivato davvero e guardano in faccia il nemico che dovranno affrontare. Guardano in faccia il Night's King, che li guarda allontanarsi. Sembrerebbe che il Re degli Estrenei guardi proprio Jon, mentre alzando le braccia risveglia tutti i morti, che aprono i loro occhi, ormai blu ghiaccio, e si rialzano. Sembra dire "vedi? noi saremo sempre più numerosi, perché non subiamo perdite, ma aggiungiamo sempre risorse al nostro esercito dovrai confrontarti con tutto questo!" Oppure potrebbe sembrare un invito: "Unisciti a noi, Jon Snow!" Il fatto che guardi proprio Jon potrebbe dipendere dal fatto che lui sia il Lord Comandante dei Guardiani della Notte, o forse al fatto che sia uno Stark, almeno di sangue, se non di nome. 

Intanto abbiamo avuto la conferma che non solo il vetro di drago, ma anche l'acciaio di Valyria uccide gli Estranei o quanto meno, Jon con Lungo Artiglio ci è riuscito. Rimane da vedere se anche le spade ri-forgiate abbiano lo stesso potere, come ad esempio Giuramento di Brienne. A Westeros si stima che rimangano circa 200 spade di acciaio di Valyria, che venivano forgiate con fuoco di drago.

Una volta scemata un po' l'adrenalina di questo episodio, rimangono mille domande, che forse troveranno risposta nei prossimi due episodi o, molto più probabilmente, nei prossimi anni, con l'uscita degli ultimi libri di Martin e con la messa in onda delle ultime due stagioni della serie. Sappiamo però che la lotta contro gli Estranei per la sopravvivenza della vita, nella sua accezione più ampia, era un punto fondamentale dell'opera di Martin già dalla prima stesura. Come rivelato nell'articolo linkato qui sotto.


Vi lascio con l'ottimismo di Sam. So che potete capirmi.


L'ANGOLINO del DISAPPUNTO del lettore questa settimana cede il posto ad un piccolo approfondimento, per due motivi.
Prima di tutto non mi va di cercare pecche o difetti in un episodio grandioso come questo, anche se ci possono essere, mi sembrerebbe non solo superfluo, ma soprattutto una forzatura. L'episodio è stato spettacolare, le emozioni suscitate tanto intense che andare a cercare il pelo nell'uovo sarebbe uno spreco di tempo e un modo per guastarne il sapore.
In secondo luogo perché mi piacerebbe offrire ai non lettori un piccolo approfondimento su chi è il re della notte, o meglio, su chi sia secondo la leggenda.

Premetto che non è detto che questo signore elegante con i cornini ghiacciati sia in effetti il Re della Notte di cui parla la Vecchia Nan in A storm of Sword (Cap 56 - Bran). Non si sa molto degli Estranei, soprattutto di  quanto vivano. Se questo fosse quel Re della Notte avrebbe all'incirca l'età della Barriera e cioè 8 mila anni.  


Io però voglio raccontarvi la storia del Re della Notte (Nigth's King) come se fosse lui, perché la storia è suggestiva e si sposa bene con quello che abbiamo visto.

Avevamo già visto questo Estraneo alla fine della scorsa stagione, quando ha trasformato gli occhi di un bambino in blu ghiaccio con il solo tocco. Questo ci dà un'idea di come gli Estranei rimpolpino le proprie fila e di che fine facevano tutti i figli maschi di Craster.


In questo episodio lo abbiamo visto resuscitare un intero esercito di Bruti. [gli Estranei e i non morti sono due cose diverse, i non morti sono più simili a zombie, mentre gli Estranei sono creature vive e intelligenti] Questo personaggio non è ancora stato ufficalmente presentato nei libri, se non nei racconti della vecchia Nan, che racconta che molti pensavano che il Re della Notte fosse un Bolton, un Magnar di Skagos o un Umber o altra casata, ma lei era convinta che fosse uno Stark di Grande Inverno, fratello del re del Nord, insinuando che il suo nome fosse Brandon. 

Sempre secondo i racconti della Vecchia Nan, e quindi della leggenda, il tredicesimo Lord Comandante dei Guardiani della Notte era uno Stark, fratello del Re del Nord, e visse durante l'Era degli Eroi, non molto tempo dopo che fu eretta la Barriera. Era un guerriero valoroso e si innamorò di una donna "con la pelle bianca come la luna e gli occhi blu come stelle", la inseguì e la amò, anche se "la sua pelle era fredda come il ghiaccio" poi le diede sia il suo seme che la sua anima.

La portò al Forte della Notte (che è il forte più grande tra quelli dei Guardiani della Notte, il primo ad essere abbandonato quando il numero dei guardiani diminuì, è il forte diroccato dove abbiamo visto Bran fermarsi durante il suo viaggio oltre la Barriera) e si autoproclamò re e nominò lei regina. Governò su Forte della Notte per 13 anni di terrore, durante i quali furono commesse orribili atrocità, delle quali tutt'ora si tramandano racconti nel Nord. Suo fratello, il Re del Nord si alleò con Joramun, il Re Oltre la Barriera (quello del mitico corno), per liberare il Nord dal Re della Notte. Dopo la sua caduta si scoprì che faceva dei sacrifici per gli Estranei (probabilmente come faceva Craster), ogni segno della sua esistenza fu cancellato e fu proibito pronunciare il suo nome.

Fonte: wiki

La Vecchia Nan pensava che il Re della Notte fosse uno Stark, questo crea un legame di sangue con Jon. Gli Estranei possono essere distrutti con l'ossidiana, o vetro di drago, o con l'acciaio di Valyria, o acciaio di drago. Questo crea un legame con Daenerys. Le teorie da qui in poi si sprecano. Quanto saranno fondate?  
A song of Ice and Fire.

Ecco il video che ripropone la scena finale.




Valar Morghulis


Per chi ha letto tutti i libri e vuole approfondire, segnalo il gruppo fb: I Guardiani di ASOIAF

Fate un salto al ricchissimo dossier di Game of Thrones di melty.it 



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Articolo di Unknown

9 commenti:

Simona LaFleur ha detto...

We have to come back, Jon. we have to go baaaaaaaaaaaaaaaaaaack!

Teoria che si basa su uno S P O I L E R per chi non ha letto i libri:

Ma in ottomila anni non avrebbero già scoperto che basta l'acciaio di Valyria per sconfiggerli? E poi nelle saghe c'è sempre un eroe, quindi io voto per Hazor Hai (non so se ho scritto giusto) e la profezia secondo cui c'è un prescelto e non si tratta certo di quel pallone gonfiato di Stannis ma di Jon. Cioè non è importante la grandezza della spada ma chi la usa! :P

Oggi sono molto spiritosa, lo so! xD

Unknown ha detto...

Ahahahah, ci voleva un commento così dopo la mia recensione superseriosa! XD

Simona LaFleur ha detto...

CONTINUO CON LE FARNETICAZIONI SPOILEROSE...

"Prego di avere un'apparizione di Azor Ahai, e R'hllor mi mostra solo Snow.”
Le riflessioni di Melisandre

l'unica cosa che non mi torna è che non abbiamo visto Lungo Artiglio nel fuoco, a meno che non sia solo una metafora che indica l'acciaio di valyria...mumble mumble...

Seifer ha detto...

Azor Azhai non è Jon, ma Daenerys.

Simona LaFleur ha detto...

Perchè? Perchè ha i draghi? I draghi sconfiggeranno gli estranei?

Seifer ha detto...

http://awoiaf.westeros.org/index.php/Azor_Ahai/Theories

Dacci un occhio, per me la storia di Daenerys rispecchia pedissequamente ciò che dice (chiede) la Profezia, mentre nel caso di Jon, i legami con la profezia sono molto più forzati.

Il dato più importante è che nella vita di Daenerys accade qualcosa di MOLTO importante durante il passaggio della Cometa Rossa (elemento importante della profezia): rinasce dal fuoco e riporta in vita i draghi (da tre uova pietrificate).

Non ricordo che a Jon sia successo qualcosa di ugualmente significativo nello stesso periodo.
Le visioni di Melisandre sono spesso confuse, il fatto che veda Jon non vuol dire molto, vorrei ricordare che prima di incontrare Jon aveva visto Stannis nelle stesse visioni ed è stata (o lo è ancora, non ricordo) convinta che fosse Stannis il "Principe che fu Promesso".

Simona LaFleur ha detto...

Ho letto. Trovo plausibili sia la teoria su Jon che quella su Deanerys. Le altre proprio no.

Seifer ha detto...

Simo, alla luce della 5x09, mi spieghi come trovi ancora plausibili le teorie su Jon che si basano in gran parte sulle visioni di una che, nella serie, ha consigliato al suo Re di sacrificare sul rogo sua figlia? :D

Simona LaFleur ha detto...

Melisandre crede fermamente nelle sue visioni, per ora non ci è dato sapere se sono poi corrette o meno. Io infatti non capisco tutto l'odio nei suoi confronti, visto che è una fanatica religiosa e non conosce ragioni, neanche nei confronti dei bimbi...Il vero stronzo ipermegagalattico è SUO PADRE assieme a SUA MADRE che hanno sacrificato la piccola per salvarsi loro. Che genitori sono???

In ogni caso la profezia sussiste a prescindere dalla sacerdotessa e le sue visioni da LSD.