GOTHAM - Recensione S02E09 A Bitter Pill to Swallow



Cosa guida davvero le nostre azioni nella vita? Questa sembra essere una domanda che in molti, più o meno inconsciamente, si pongono nel corso della puntata di questa settimana, che possiamo considerare, sì, una puntata di transizione, ma è allo stesso tempo anche un momento di svolta per alcuni personaggi. Tra atmosfere anche più dark del solito e domande esistenziali, ecco cosa è successo a Gotham questa settimana.
S02E09: "A Bitter Pill to Swallow"

Scritto da: Megan Mostyn-Brown
Diretto da: Luois Shaw Milito

La puntata si apre con Tabitha che si reca in un bar dall'aria piuttosto dimessa, ovviamente non per farsi un drink, ma per accedere al retro del locale: una sorta di club privato per sicari. E proprio qui facciamo la conoscenza del misterioso personaggio interpretato da Michelle Gomez, la nostra Missy di Doctor Who, che apparentemente ne è la direttrice. Concedetemi un piccolo momento di autocompiacimento nel dire "ve l'avevo detto"! Lo sapevo che la nostra Michelle non poteva che interpretare un altro criminale fuori di testa della ridente cittadina di Gotham! E la sua interpretazione non ha di certo deluso le aspettative. La nostra donna del mistero infatti non si fa certo intimidire da Tabitha, che è lì per commissionare l'omicidio di Jim, ma anzi tratta il caso con estrema freddezza e lucidità, da vera signora. Infondo non è che ci si potesse aspettare niente di diverso dall'interpretazione della bravissima Michelle.

Dopo due brevi scene in cui vediamo Barbara in ospedale e Oswald nelle mani di Nygma, assistiamo all'inizio di una discussione tra Lee e Jim, che continuerà a fine episodio, prima che quest'ultimo vada a raggiungere il capitano Barnes nell'attico di Galavan. Infine compare sulla scena il giovane Bruce, a colloquio con l'odiosissima Silver, da cui tenta di ottenere informazioni sull'assassino dei suoi genitori; fortunatamente fa la sua comparsa Alfred, che prontamente mette la ragazza alla porta, ma non prima che questa possa dire a Bruce dove trovarla e consegnargli una chiave. In questo modo vengono presentati i filoni principali che seguiremo nel corso della puntata, e che saranno intervallati da brevi scene in cui la direttrice del club di assassini cerca nuovi sicari da mandare contro Gordon.

Cominciamo dalla parte di Jim. Quasi tutta l'azione si svolge nell'attico di Galavan, dove lui, Barnes, un uomo della scientifica e la novellina agente Parks, devono fronteggiare l'attacco dei vari sicari mandati a uccidere Jim. Il primo lo raggiunge in ascensore e cerca di strangolarlo usando una corda da pianoforte. Poco dopo, nell'attico, vediamo il nostro detective perdere la testa e minacciare il sicario spingendolo fuori dalla finestra, proprio davanti a Barnes, che ha più volte fatto sapere cosa pensa di questi metodi. Davvero molto furbo, Jim! Comunque questo serve a dare l'incipit a quello che sarà poi il tema di questo filone. Dopo una discussione tra Jim e Barnes perchè il primo si rifiuta di andarsene dall'attico senza prove, mentre il secondo insiste che non è sicuro restare lì, il capitano viene ferito da uno dei sicari che si era finto morto ed è impossibilitato a muoversi per una lesione all'arteria. In questo modo, mentre attendono i soccorsi, i due hanno modo di parlare e scopriamo qualcosa di terribile sul passato del capitano Barnes: durante la guerra infatti ha perso il controllo ed ha ucciso un ragazzino prigioniero mentre la sua squadra era sotto attacco. Il discorso è molto significativo: Jim mostra la sua paura di spingersi troppo oltre e il capitano, che ben conosce la sofferenza portata dal rimorso per le azioni sconsiderate risponde dicendo "there is no line. Only the law.". È per questo che il nostro capitano è così attaccato alla legge e al rispetto delle regole: sa cosa vuol dire vivere nel rimorso e considera la legge l'unica cosa che separa l'uomo dagli animali, dall'agire in modo istintivo, sull'onda dell'emozione E si capisce che, con il suo racconto, vuole far capire a Jim quanto le azioni impulsive si paghino poi per tutta la vita, quando facciamo i conti con la nostra coscienza.

Ho molto apprezzato questo discorso, perchè ci fa capire qualcosa in più sul capitano Barnes, le ragioni che lo hanno portato ad essere così inflessibile e attaccato alle regole, e certamente avrà delle ripercussioni sulla lotta tra Jim e il suo lato oscuro. Poco dopo, infatti, il sadico sicario Eduardo Flamingo viene mandato, come ultima risorsa, a compiere l'assassinio del detective e Jim, dopo una lotta terribile in cui lo colpisce molto duramente, si trova sul punto di ucciderlo. Nessuno potrebbe dire niente se lo facesse, ma, ricordando le parole di Barnes, si limita ad arrestarlo, rispettando fino in fondo la legge. E proprio con questa decisione dovrà presto fare i conti: infatti, quando sembra tutto finito, e tutti sono tornati a casa, Flamingo uccide l'agente Parks, che lo sta portando via, mordendole la giugulare. Quando Jim apprende la notizia è subito evidente il suo senso di colpa; non ha ucciso un mostro quando ne ha avuta l'occasione e adesso una persona innocente ha pagato la sua decisione. Questo non potrà che riaccendere il conflitto interiore di Jim, la linea sottile tra rispetto della legge e giustizia privata che sempre lo accompagnano. Riuscirà mai Jim a dividere il mondo tra bianco e nero, tra legge e caos? Io non credo, ma staremo a vedere.

Il secondo filone, anche questo molto interessante e ben sviluppato è quello tra Nygma e Oswald. L'azione si svolge tutta a casa di Ed, dove scopriamo che questo ha salvato Oswald e lo sta aiutando perchè vuole imparare da lui, la più grande mente criminale di Gotham, il terribile assassino a sangue freddo. Ma Oswald non è solo questo, o almeno non lo è ancora. Infatti, per una volta, tutto quello che vediamo è l'uomo dietro il criminale, ed è un uomo distrutto dalla perdita e dal rimorso. Non ha più nulla di quello a cui teneva: il suo impero, ma soprattutto la sua amatissima madre, e incolpa le sue azioni criminose per questa perdita, arrivando a suggerire a Nygma di lasciar perdere, dicendogli che questa strada porta solo alla distruzione. Ma Ed è ormai caduto completamente nel suo lato oscuro, è riuscito ad accettare la perdita e a trasformarla in una forza. È diventato RIddler, anche se ancora non lo sa neanche lui, uccidendo l'uomo che era.

È un momento pieno di pathos narrativo e i due attori sono semplicemente perfetti. Riusciamo a sentirci male per Oswald, a percepire tutto il suo dolore e la sua rabbia contro se stesso, e allo stesso tempo vediamo Ed, che cerca una guida nel suo percorso criminale e trova invece qualcuno da guidare. Perchè, nonostante sia molto meno tempo che ha scoperto questo lato, Nygma lo ha abbracciato definitivamente, gli piace, e costruisce passo passo, con estrema freddezza e intelligenza, lo scenario che porterà Oswald dalla sua parte. Il suo discorso è semplicemente perfetto: gli spiega con estrema efficacia quello che ha portato lui ad essere ciò che è, gli mostra come l'amore per qualcosa o per qualcuno non sia altro che una debolezza, qualcosa che ci trattiene dal compiere fino in fondo il nostro volere, dall'essere completamente liberi. Ora che anche lui non ha più nulla a trattenerlo può diventare la più pura espressione di sè: Pinguino. E alla fine sembra che Nygma riesca nel suo intento: quello che vediamo nelle ultime scene non è più un Oswald distrutto dalla perdita e dal rimorso, ma qualcuno che la accettata e ne ha fatto la sua forza, che riesce persino a fare una battuta su sua madre. E credo che quello che vedremo uscire da quella casa non sarà più Oswald Cobblepot, ma sarà definitivamente Pinguino.

L'ultima storia che viene trattata, in realtà piuttosto brevemente, è quella di Bruce. Vediamo ancora una volta le insicurezze del ragazzo, il suo desiderio di conoscere la verità ad ogni costo, perfino spingendosi dove non dovrebbe, affrontando pericoli che non ha le armi per combattere, e ancora una volta arriva Alfred a fermarlo, ad essere la voce della ragione che lo trattiene, volente o nolente, dal compiere azioni avventate. Questo Bruce è ancora ben lontano dall'essere Batman, anche se a volte vediamo degli sprazzi dell'uomo che sarà. Personalmente vorrei vedere qualcosa di più della genesi dell'eroe, e spero che ce lo mostreranno nelle prossime puntate. L'arco narrativo si conclude con l'incontro tra Bruce e Selina, con quest'ultima che gli porta notizie su Silver, nel tentativo di tirarlo fuori dalla trappola in cui è caduto fin troppo a fondo. Spero di vedere più Selina nel prossimo episodio, perchè è un personaggio che amo molto, e sopratutto spero che abbia in mano qualcosa di convincente.

La scena finale ci mostra invece quello che ci aspetta nell'immediato futuro: l'Ordine religioso di cui fa parte famiglia di Galavan è infatti finalmente arrivato in città, accolto al porto da Padre Creel. Potrebbero corrispondere a quello che nel fumetto è l'Ordine di Saint Dumas, infatti la famiglia Galavan prima dell'esilio si chiamava Dumas e il suo antenato ha, per sua stessa ammissione, aderito ad un ordine religioso fondato dal santo patrono della sua famiglia. Quello che è certo è che questi ragazzi sono arrivati in città con l'intenzione di creare problemi e credo che ne sentiremo parlare di nuovo molto presto.

In conclusione devo dire che questo episodio mi è piaciuto molto, il tema della lotta interiore tra ragione e sentimento, tra giustizia e istintività e il modo in cui il rimorso condiziona la vita e le azioni delle persone è davvero interessante e trovo che lo abbiano approfondito bene. Le new entry non mi hanno delusa, in particolare penso che "The Lady" abbia molte potenzialità per essere almeno un personaggio secondario interessante, mentre Flamingo, cattivo già presente nei fumetti, è riuscito a tenere insieme la doppia natura di sicario e cannibale senza diventare troppo macchiettistico, sebbene sia chiaramente un personaggio tirato fuori da un fumetto e, tanto per cambiare, completamente folle.

Ci vediamo presto con le novità su Gotham, nel frattempo, se ve le foste perse, ecco le ultime recensioni e un approfondimento su Barbara Kean e Pinguino!

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Articolo di Venere B.

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