Joss Whedon ospite alla Oxford Union per un Q&A


Lo scorso mese Joss Whedon è stato ospite della Oxford Union per una interessante e lunga sessione di domande e risposte nelle quali ha raccontato del suo lavoro tra cinema e tv e affrontato le polemiche che hanno circondato il suo più recente lavoro con la Marvel.





Whedon ha parlato di come sia stato diverso lavorare in un universo così grande come quello della Marvel dopo che per anni era stato a capo solo di progetti televisivi considerati spesso di nicchia e che questo ha, ovviamente, cambiato il rapporto con i fan. Ha ricordato di come in tv abbia potuto affrontare il discorso dell'omosessualità con la coppia Willow e Tara in Buffy sottolineando come ci fosse paura da parte dei produttori di perdere degli sponsor ma, alla fine, è riuscito a mostrare questo bacio lesbico senza dover lottare troppo con gli studios.


Whedon ha poi affrontato il discorso sul suo coinvolgimento con la Marvel. L'autore, infatti, ha abbandonato la Marvel dopo Age of Ultron ma Whedon ha sottolineato come questo non sia stato fatto in polemica con la Marvel stessa ma solo perché per cinque anni è stato coinvolto in Avengers e in Agents of Shield e, quindi, aveva bisogno di nuove sfide per non ripetersi, possibilmente lavorando in qualcosa di più piccolo produttivamente, condizione nella quale riesce meglio, nonostante sia grato alla Marvel per aver affidato a lui un progetto così costoso lasciandogli carta bianca. In questi cinque anni la fatica è stata anche quella di fare da consigliere a praticamente tutti i film Marvel in produzione, facendogli perdere molte forze e tempo, decidendo poi di doversi concentrare solo sui suoi film per non disperdere energie.

Whedon ha anche affrontato una altra polemica dello scorso anno riguardante Agents of Shield. Da alcune dichiarazioni rilasciate in alcune interviste, sembrava che Whedon avesse rinnegato il progetto Agents of Shield criticando la scelta della Marvel di far resuscitare il personaggio di Phil Coulson, morto in The Avengers. Il motivo sarebbe stato che il ritorno di Coulson avrebbe fatto perdere forza alla sua morte nel film, momento che Whedon ha sempre dichiarato essere cruciale nell'economia della storia poiché la morte di Coulson è l'avvenimento che da il via alla formazione degli Avengers come squadra.

Il fatto era sembrato strano visto che AoS è un progetto diretto dal fratello e dalla cognata e i suoi rapporti con Clark Gregg che interpreta Coulson sono ottimi, avendo lavorato insieme a diversi progetti, senza contare che Joss ne ha diretto il pilot. Whedon ha invece affermato che si è trattato di una polemica inventata sul web estrapolando delle sue affermazioni fuori contesto. Ha dichiarato che non necessariamente il pubblico televisivo di AoS sia lo stesso di Avengers e che comunque non potrebbe essere più contento del ritorno di Coulson (a parte Clark Gregg, il più contento) visto che Clark Gregg è un "badass". Inoltre, la mancanza proprio di Coulson in Avengers Age of Ultron è stata dettata solo dalla mancanza di tempo narrativo che non gli avrebbe permesso di spiegare la sua resurrezione in maniera soddisfacente e non dal fatto di non riconoscere la sua resurrezione nel MCU.

Superate le polemiche, Whedon ha continuato dicendo come consideri la tv superiore al cinema poiché un tempo era considerata come "comfort food" dove sapevi già cosa aspettarti mentre ora è ricca di sorprese e molto più complessa, a differenza del cinema dove tra saghe, remake e reboot (Marvel compresa), le sorprese sono molte meno.

Gli è stato poi fatto notare come in tutti i suoi lavori ci sia sempre presente il tema della coralità del cast che diventa come una famiglia sullo schermo. Whedon ha confermato con veemenza la cosa dicendo che la sua idea è proprio quella del "team story" dove ogni personaggio a rotazione è importante e centrale ed ogni spettatore può decidere chi sia il protagonista della storia raccontata.

Whedon ha poi parlato di teatro e di come gli piacerebbe un giorno dirigere qualcosa in quel campo anche se sarebbe molto diverso dal cinema. Ha dichiarato che Much Ado About Nothing non è il lavoro preferito di Shakespeare (è Amleto) ma la scelta è stata quasi forzata poiché i tempi erano ristretti e doveva trovare una storia con una sola location (ndr casa sua). Inoltre, poiché il film è stato girato in pochissimi giorni, era vitale che tutto il cast fosse composto da suoi amici per poter lavorare in tranquillità.

Il discorso si è poi inevitabilmente spostato su Firefly, la serie tv prematuramente interrotta e conclusa, poi, con un film. Whedon ha dichiarato che sarebbe felice di poter riprendere la serie, viste le opportunità che oggi offre il mercato con produttori come Netflix e Amazon, ma solo se fosse sicuro al 100% di ritrovare quello spirito poiché non c'è nulla di peggio di un revival venuto male che, in questo caso, rovinerebbe un prodotto cult.

Dopo una chiusura sui fumetti, la parola è passata al pubblico che ha potuto soddisfare le proprie curiosità con un disponibilissimo Whedon.

Di seguito l'evento completo:







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Articolo di Barbara Maio

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