OUTLANDER - "The Battle Joined". Recensione episodio 3x01



Finalmente è tornato! Una premiere appassionante, che attendevamo con ansia e che non ha tradito le nostre aspettative





Avevamo terminato la seconda stagione asciugando copiose lacrime per l'addio tra Jamie e Claire e iniziamo la terza ancora piangendo per quello che succede.
Una carneficina, praticamente, una strage di scozzesi che muoiono sul campo uccisi dalle truppe inglesi. Lo sapevamo già, Claire, venendo dal futuro, lo aveva annunciato e, assieme al marito, avevano fatto di tutto per evitarla, ma invano.




Le prime immagini sono agghiaccianti: Jamie, ferito gravemente, senza forze, si risveglia a fatica mentre le giubbe rosse vanno in giro a finire coloro che sono ancora in vita. Meno male che non si accorgono di lui e di qualcun altro dei suoi compagni. Mentre cala la notte e comincia a scendere la neve, la mente di Jamie ricorda, in vari flashback, quanto accaduto poco prima.




Tra le varie cose, ricorda anche che ha ucciso il suo più acerrimo nemico, Black Jack Randall, il cui corpo è praticamente sopra il suo, visto che gli è caduto addosso senza vita.
Se la cosa ci fa piacere, non accade lo stesso per altri personaggi che ci hanno accompagnato nelle prime due stagioni e che vengono successivamente fucilati dagli inglesi. Tra essi, il buon Rupert MacKenzie che ci aveva rallegrato assieme al compianto Angus.




E, proprio quando stiamo per perdere tutte le speranze riguardo a Jamie, ecco che arriva il colpo di fortuna e di salvezza. Il comandante che ordina le fucilazioni è Lord Melton, fratello maggiore di quel John Grey al quale, tanto tempo prima, Jamie aveva risparmiato la vita. Un soldato di soli 16 anni che aveva giurato di restituire il favore, pena l'onore suo e della propria famiglia. Gran bel gesto quello di Jamie, soprattutto perché i Grey mantengono la parola data e, anche se Melton si trova in difficoltà, ha comunque un onore e salva la vita di Red Jamie. Grazie Lord Melton! Grazie John Grey!



Il nostro Highlander viene spedito a Lallybroch, dove la sorella e il cognato, Jenny e Ian, lo accolgono con infinita gioia.
Jamie è forte e si salva anche stavolta. Tuttavia, c'è qualcosa di più grave che gli causa dolore: la separazione da Claire. Il suo ricordo è lancinante, crede di averla persa per sempre e il cuore dovrà faticare parecchio per rimettere insieme i pezzi.




E Claire?
Tornata nel 1948, viene accolta da Frank che si dimostra fin troppo comprensivo nei suoi confronti. Accetta quanto accaduto ma le chiede di dimenticare il passato per poter andare avanti e tentare di salvare il matrimonio. Non può condividerla con nessun altro e lei accetta le condizioni. Solo che non fa i conti con il cuore. 


A Boston, dove vivono, ogni secondo Claire pensa a Jamie, l'amore della sua vita, a quel mondo lontano nel tempo dove ha conosciuto tante persone e dove ha imparato a fare tante cose, come cucinare nel camino, ad esempio, se la cucina a gas non ne vuol sapere di funzionare.
La separazione si rivela straziante e lei tenta di andare avanti, in qualche modo. Il pancione cresce, la vita a Boston si rivela un po' complessa, eppure gli Stati Uniti le piacciono perché è un paese giovane, entusiasta e con lo sguardo rivolto al futuro. 

                           OUTLANDER - La scena del parto di Claire. Spoiler

Certo, la mentalità del tempo non gioca a suo favore: è sempre stata indipendente, emancipata, ma le donne, in quegli anni, vengono considerate adatte solo per la casa, i figli e per farsi belle quando accompagnano i mariti a degli eventi. Guai ad esprimere una propria opinione politica, cosa che puntualmente Claire fa, scandalizzando il rettore di Harvard e i colleghi di Frank. Il disagio è tangibile: come deve comportarsi? E, soprattutto, come dimenticare Jamie?


No, l'amore dei Fraser non si può dimenticare, non si può annullare. Claire rifiuta qualsiasi contatto con Frank, anche solo una semplice carezza sulla pancia ed è inevitabile, a quel punto, finire con il discutere animatamente. Il marito l'accusa di non essersi mai liberata di quel passato scomodo e pesante e, per poco, non viene colpito da un posacenere che Claire gli lancia.
Una situazione a dir poco complicata, la loro. Frank sente di dover far qualcosa e tenta di scrivere al Reverendo Wakefield affinché faccia ricerche su un Highlander del 18° secolo che aveva combattuto a Culloden, di nome James.


In quell'istante, però, si rompono le acque: il bambino sta per nascere. Anche in ospedale, Claire viene praticamente ignorata dal medico che fa domande a Frank e non a lei. Nemmeno in sala parto la lascia libera di decidere come partorire e l'addormenta. Chiaro che Claire gli rivolga un bel Bastardo! prima di chiudere gli occhi.



E, poi, nasce Brianna, un batuffolo umano del quale Frank si innamora subito e che lo riempie di entusiasmo e speranza. Claire è al settimo cielo e chiede perdono al marito per tutto, cercando di convincersi che quello sia un nuovo inizio.
E' l'infermiera a ricordare loro chi sia davvero il padre di Brianna, dal quale la bambina ha ereditato quei morbidi capelli rossi.


Un episodio forte, molto ben costruito, con scene corali mozzafiato. La storia è ancora su un piano doloroso perchè i Fraser sono distanti nel tempo, ma non nel cuore. 
Quando Jamie viene trasportato via dal campo di battaglia, lascia cadere dal kilt l'amuleto d'ambra con la libellula incastonata, il regalo di nozze che Claire rivedrà nel museo dedicato al ricordo di quella triste battaglia.
Nel prossimo episodio attendiamo anche notizie di Murtagh, il fedele amico di Jamie che abbiamo intravisto solo in una breve scena di combattimento.

Alla prossima settimana!



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Articolo di Lidia Lyn

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