AMERICAN HORROR STORY - Recensione dell'episodio 7x05 "Holes"



Ci siamo appena lasciati alle spalle un episodio scioccante, coinvolgente e, per dirla alla Annie Wilkes in onore della nostra Kathy Bates, leale.
Leale. Holes è un episodio leale dal momento in cui ha mantenuto la promessa fatta al pubblico nell'episodio precedente, 11/9. La promessa di giocare a carte scoperte, dopo averci fatto importanti rivelazioni sui misteri al centro di American Horror Story: Cult ad oggi quasi totalmente risolti. Ricordiamolo, mancano ancora sei episodi alla conclusione di questa settima stagione e conosciamo già, tra gli altri, l'emblematico titolo del season finale (Great Again). Un po' più di metà stagione e le domande che ci siamo posti sono già quasi tutte risolte. Che fare ora? Cosa ci rimane da scoprire?

È proprio in questo che consiste da sempre l'eccellenza narrativa di Ryan Murphy e del suo team di autori. Adesso non dobbiamo fare altro che restare a guardare lo svolgersi degli eventi, a maggior ragione se molti di noi ci avevano azzeccato fin dall'inizio. E c'è chi griderà alla banalità e allla prevedibilità, ma i più appassionati del genere e del brand di American Horror Story sanno di potersi aspettare più o meno sempre (Hotel è decisamente un eccezione) degli standard superiori alla media.



Ebbene sì, sappiamo chi si cela dietro i clown. Kai, Winter, Harrison, Meadow, il detective Samuels, Beverly e perfino il cameraman di cui nessuno avrebbe mai sospettato. Ma c'è anche lei, signori, il personaggio di cui abbiamo sospettato fin da subito e il cui coinvolgimento c'è stato appena accennato, più o meno palesemente, nello scorso episodio. Ivy Mayfair-Richards fa parte del culto di Kai. Non è un mistero come ci sia entrata, gli autori ce lo hanno mostrato con sconcertante nonchalance in 11/9 e tornano a passarci informazioni a riguardo in questo incredibile episodio, scoprendo i motivi che hanno portato Ivy a far passare un vero e proprio incubo alla donna che ama. Ciliegina sulla torta, non si tratta nemmeno di un movente così tanto complesso: con il voto al partito dei Verdi di Jill Stein, Ally ha mandato all'aria gli ideali di entrambe, lasciando che molti altri elettori che una piccola presa di posizione lasciasse via libera alla vittoria di Donald Trump. Il panorama odierno non è quello che Ivy sognava e purtroppo esiste una persona come Kai, pronta a raccogliere le paure e i fallimenti del prossimo e farli suoi, per rendere “il mondo un posto sbagliato”.

Ivy è mossa dunque dal disincanto, così come Beverly da una profonda rabbia verso il mondo. Una Beverly che in questo episodio ha mostrato il suo nuovo lato, la donna dietro la maschera, un'espressione che ci tornerà utile poco più avanti quando parleremo degli ultimi minuti dell'episodio. D'accordo sul porre fine alla persona di Bob, il responsabile di Beverly, il gruppo indossa i rispettivi costumi e va a casa sua ad ucciderlo. In pieno e delizioso stile American Horror Story, l'uomo si scopre essere a sua volta un perverso maniaco torturatore e probabilmente omicida. Sarà Beverly a dare il colpo di grazia a Bob, mentre Kai in persona mette fine alle sofferenze dello “schiavo” in soffitta. La scena mette in difficoltà Ivy, la quale fugge. Scopriamo qui che la donna non ha partecipato personalmente alle esecuzioni precedenti, non che questo la redima totalmente da ciò che sta facendo a sua moglie.

Kai non può non notare il disagio di Ivy e decide di metterla alla prova, facendole prendere parte all'uccisione del cameraman, ritenuto l'anello debole del gruppo, in una scena non consigliabile ai deboli di stomaco, dove il culto si riunisce in un macabro rituale a colpi di sparachiodi.

Holes, dal titolo era facile intuirlo, lascia spazio anche a qualche apparizione per Ally, la quale, come noi, viene a scoprire da una fuggiasca Meadow l'identità dei membri della setta. Non ci stupirebbe se il mondo non crederà a qualcosa su cui forse anche la stessa Ally comincia a dubitare, pur di riavere la propria famiglia. Per farlo, si lascia consigliare dall'immancabile psichiatra, il Dottor Vincent, altro eterno sospetto al quale non abbiamo mai lasciato il beneficio del dubbio. E, detto tra noi, abbiamo fatto bene.



In un ultima, memorabile, scena, Beverly stringe il mignolo a Kai portandolo a confessarsi. Kai ci racconta quindi chi era e che fine hanno fatto i genitori suoi e di Winter. Mentre quest'ultima era al primo anno di università, che in seguito lascierà per seguire la campagna di Hilary Clinton, la madre di Kai ha sparato al marito e poi si è uccisa, il tutto davanti agli occhi del ragazzo. Anizché chiamare il 911, Kai si è rivolto al fratello. Kai ha un fratello? Ebbene sì, il buon Dottor Vincent è un membro della famiglia Anderson, ed è forse il peggiore. Il Dottore consiglia infatti a Kai di conservare i corpi dei genitori al piano superiore, visti i costi delle tasse sulla morte e la cattiva visibilità di cui la sua attività appena aperta risentirebbe. Al ritorno di Winter dalle vacanze, Kai le mostra la camera dei genitori, svelandole malsano piano suo e del fratello. Presentata come una figlia legata ai genitori solo come unica fonte di denaro, Winter si convince presto ad appoggiare i fratelli. Terminato il racconto, Kai scoppia in lacrime di fronte a Beverly. Il ragazzo ha lasciato cadere per un momento la sua maschera di fronte a tutti noi, rimasti sbigottiti e allucinati di fronte alla suddetta lealtà di questo episodio.



Cosa ci aspetta la prossima settimana non è chiaramente l'unico mistero che ci resta da svelare. Quello che sappiamo è che in tutta questa storia il buono non esiste, Ally inclusa, e che Ivy non durerà molto a lungo all'interno del culto di Kai se non comincerà ad adeguarsi al tenore degli altri membri.

Quello che ancora non sappiamo, oltre a dove Murphy andrà a parare, è cosa centrino gli uomini mascherati con la sostanza tossica che ha quasi ucciso Ally. Sono sempre Kai e combriccola? Probabile, ma per nulla scontato. Resta poi da capire se Meadow sia morta e in quanti del gruppo fossero d'accordo con la sua esclusione. Tutto lascia da pensare che Kai abbia spinto Harrison e sbarazzarsene e il detective Samuels, amante di Harrison, ad aiutarlo. In pieno stile Rear Window Ally li ha infatti colti in fragrante mentre mettevano Meadow in una fossa. La donna è riuscita a fuggire giusto il tempo per rivelare ad Ally tutta la verità, prima di essere ripresa dai suoi carnefici.

Non sappiamo infine quanto il Dottor Vincent sia coinvolto nel culto di Kai, anche se la morte dei coniugi nelle casse da morto la dice lunga a riguardo.

Esistono ancora detrattori di questa stagione? Noi di Lost In A FlashForward crediamo che i restanti sei episodi basteranno a far cambiare idea a molti e di entrambi i fronti, magari anche il nostro.



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Articolo di Fabio Scala

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