MR. ROBOT - Recensione 3x01 "eps3.0_power-saver-mode.h"


A distanza di un anno dalla seconda stagione, Mr. Robot è ripartito e si può dire che il suo ritorno ci ha lasciati ancora più confusi di prima.

Ma partiamo dall’inizio. “eps3.0_power-saver-mode.h” si apre con un personaggio a noi sconosciuto: Irving, un rivenditore di auto usate che si mostra subito collegato a Tyrell ed Elliot. Mentre discute con una commessa del Red Wheelbarrow BBQ riceve una telefonata da Tyrell, reduce dallo scontro con Elliot e preoccupato per la ferita che gli ha causato. Da come Irving gestisce la situazione capiamo subito che il suo personaggio è quello che si occupa di sistemare i casini degli altri: infatti raggiunge Tyrell e, con grande calma, prende le redini della situazione chiamando i soccorsi e salvando Elliot.


Dopodiché vediamo Whiterose dibattere della “fase 2” con uno sconosciuto il quale gli suggerisce di mettere da parte Elliot e di occuparsi egli stesso di questo delicato compito. Ma Whiterose (nelle vesti di Zhang) è consapevole dell’importanza del ragazzo in questa missione e rifiuta la proposta, lasciandoci ancora una volta confusi sulla sua relazione con la E-Corp e sui suoi veri scopi.

Qualche giorno dopo Elliot si risveglia a casa di Angela e lì realizza che Tyrell è vivo e gli ha veramente sparato. Questa scoperta lo agita molto, tanto da scatenare in lui l’urgenza di sistemare tutto e di porre fine alla “fase due”. In città però c’è ancora il blackout e l’assenza di internet lo porta a raggiungere, insieme a Darlene, una sorta di sala giochi per hacker dove tutto pare funzionare. Entrambi si nascondono eventi fondamentali a vicenda, come la scoperta da parte dell’FBI delle persone coinvolte nella Fsociety e dei loro piani, o il fatto che Elliot sia stato ferito gravemente dal presunto disperso Tyrell. 
Raggiunto un computer funzionante, Elliot riesce a sistemare in parte i danni di Tyrell e Mr. Robot ma prima che possa concludere la missione lui e Darlene vengono affiancati da due membri dell’Esercito Oscuro. Vengono portati in un taxi dove incontrano Irving (apparentemente per la prima volta) che li porta al Red Wheelbarrow. Qui torniamo a sentire parlare, per l’ennesima volta, della “fase due” ed Elliot afferma con convinzione di non voler essere coinvolto in nessun modo in questo piano: Irving e l’Esercito Oscuro accettano questa decisione (o così gli fanno credere) e Elliot si sente subito più in controllo della situazione. Il nostro protagonista si perde poi in un lungo monologo che ci mostra l’evoluzione della società raffigurata nello show (che è il riflesso della nostra, tanto che vediamo Trump Presidente) e il pesante senso di colpa che lo affligge. Ma di questo monologo parleremo più avanti.


A questo punto Elliot prende la decisione di agire dall’interno della E-Corp per sistemare tutti i danni che ha causato e chiede ad Angela di aiutarlo ad ottenere un lavoro nell’azienda facendole anche promettere di tenerlo d’occhio nel caso in cui riapparisse Mr. Robot. Angela sembra assecondarlo ma gli fa anche una strana proposta che ci confonde ancora di più le idee (anche su questo punto torneremo in seguito). In questa lunga scena tra i due scatta un bacio da cui però la ragazza si stacca facendo intendere di ritenerlo un errore. Elliot passa comunque la notte a casa sua, ma a un certo punto vediamo Angela svegliarsi e trovarsi davanti Mr. Robot: lo shock più grande però non è questo ma il fatto che Angela riesca a distinguerlo da Elliot pur avendo le sue stesse sembianze. Capiamo subito che Angela è dalla parte di Mr. Robot e insieme si recano da Tyrell e Irving per cancellare la backdoor inserita da Elliot.

L’episodio si conclude con Angela e Mr. Robot su un bus di ritorno dall’operazione, con la ragazza che confessa di collaborare soprattutto perché vuole giustizia per la morte di sua madre. La puntata finisce con il ritorno della corrente in città.


Ogni volta ci illudiamo di aver capito gli intrecci di questo show e che la storia non possa farsi più confusa di così, eppure questa premiere ci ha dimostrato il contrario. Sicuramente il ritorno della serie è sensazionale ma è difficile stare al passo di Elliot e della sua mente contorta. Come al solito non possiamo fidarci di lui come narratore della storia, la sua visione dei fatti si è dimostrata più volte alterata dalla malattia e dalle dipendenze. Ma il suo è comunque il punto di vista dominante, seppur questo episodio ponga le basi per una storia incentrata maggiormente su Mr. Robot e sulle sue azioni indipendentemente da Elliot (speriamo quindi in un abbandono definitivo dei blackout mentali e dei buchi di trama).

Interessante anche l’evoluzione di Angela che ha sempre avuto difficoltà ad inserirsi come personaggio ma che a quanto pare acquisterà sempre più importanza nel corso della storia. Non riesco a percepirla pienamente come una traditrice, forse per lo strano discorso sul tornare indietro e ricominciare tutto dall’inizio e annullare tutti i danni che la E Corp ha causato. A cosa si riferisce? L’ipotesi del suicidio pare azzardata, ma anche una svolta sci-fi sarebbe improbabile (e forse insensata) per questa serie. Sta di fatto che il suo discorso mi ha molto incuriosita e voglio capire dove andrà a parare. Sicuramente qualcosa è cambiato in lei dopo l’incontro con Whiterose: sembra aver perso molta ingenuità ed aver acquistato più sicurezza nelle sue scelte, nonostante queste la portino a tradire il suo più caro amico (che si fida ciecamente di lei) per buttarsi tra le braccia di Mr. Robot (che paradossalmente non ha fiducia in lei). Ma come dice Angela, non può essere un tradimento se si tratta sempre della stessa persona.

La parte più immersiva e intensa dell’episodio è sicuramente il monologo nella testa di Elliot: seguiamo i ragionamenti e i pensieri che lo portano alla conclusione di essere lui la causa di tutto il male, di non aver fatto nessuna rivoluzione ma anzi di aver indebolito la gente e di averla consegnata nelle mani sbagliate. La potenza delle immagini e delle parole è resa ancora più grande dallo smantellamento della quarta parete, tanto da far sembrare il monologo un flusso di coscienza diretto proprio a noi.

La forza dell’episodio, e in generale di Mr. Robot, sta anche nella straordinaria fotografia (il buio che domina per tutta la puntata), nelle inquadrature non convenzionali eppure perfettamente esplicative, nei piani-sequenza: il tipico timbro narrativo e cinematografico di Mr. Robot qui è più forte che mai e questo rende la season premiere una di quelle puntate da vedere e rivedere per goderne appieno. 


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Articolo di Unknown

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