AGENTS OF S.H.I.E.L.D. - Recensione Episodio 5x05 "Rewind"


In cui Fitz recupera tutto lo screen time perso finora.


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Dopo il cenone del 24, il pranzo del 25 e lo spuntino del 26, tornano le recensioni di Agents of S.H.I.E.L.D., che stavolta ci regala un episodio incentrato sul personaggio che più di tutti ha vissuto una continua evoluzione durante queste cinque stagioni.

Iniziamo subito rivivendo dal punto di vista di Fitz la sparizione dei suoi amici alla tavola calda, cui segue immediatamente l'arresto da parte dei militari con successiva prigionia di sei mesi durante i quali l'agente lasciato indietro impiega ogni cellulina grigia tentando di risolvere per sé e per i suoi carcerieri quello che sembra un mistero insolvibile.
Quando l'unica conclusione possibile diventa un rapimento alieno, l'ufficiale in comando si mostra un tantino adirata ed è pronta a gettare per sempre la chiave della cella di Fitz, ma all'ultimo sopraggiunge Hunter con un piano di fuga che, pur facendo acqua in qualche punto, alla fine fa il suo lavoro più che egregiamente.

I due si mettono subito alla ricerca del team responsabile del fattaccio e in men che non si dica trovano la dimora del misterioso alieno vestito da Agente Smith, il quale può finalmente dar loro qualche risposta.
L'individuo in questione si dimostra estremamente propenso a collaborare e ci racconta di essere uno studioso giunto sulla terra trenta millenni fa per studiare la specie umana.
Tanto per non farci mancare nulla, butta lì un po' per caso che il suo nome terrestre sarebbe nientemeno che Enoch, proprio come quel personaggio biblico che alcuni di voi ricorderanno dalle lezioni di catechismo.
Per chi fosse un po' arrugginito in storia del Vecchio Testamento, sappiate che Enoch è un antenato di Noè tra i più antichi, addirittura sesto discendente diretto di Adamo ed Eva da parte di Seth, (ma con questo nome ci si riferisce anche al figlio di Caino).
Se poi avete letto il nobile trattato dal titolo Parola di Giobbe, forse ricorderete che Enoch viene descritto come "padre di quasi tutti i bambini che nacquero in quel tempo, in quei luoghi e anche nelle vicinanze".

Leggere per credere

Dubitiamo che questa versione sia attinente alla fonte ebraica o a quella napoletana, ad ogni modo Enoch spiega a Fitz e Hunter di aver semplicemente eseguito le istruzioni dettate da una profezia volta a evitare l'estinzione dell'umanità.
Tale profezia è stata prodotta da una bambina di nome Robin, che dopo aver subito una precoce Terrigenesi vive in una condizione nella quale presente, passato e futuro si mescolano emergendo sporadicamente attraverso disegni premonitori e scritte in un'antica lingua proveniente addirittura da un'altra galassia.

Fitz naturalmente chiede di essere mandato nel futuro per ritrovare i suoi amici, ma il portale temporale che abbiamo visto nel primo episodio può essere aperto solo dal punto temporale di arrivo e nessuno sa chi o perché l'abbia attivato.
Dopo lungo tergiversare, Enoch finalmente rivela che in effetti esiste un metodo grazie al quale Fitz potrà riabbracciare Jemma e gli altri, ma per riuscirvi c'è bisogno della capsula con cui egli è giunto sulla Terra millenni or sono.
Ovviamente tale capsula non solo è stata ritrovata alcuni decenni fa, ma è al momento tenuta all'interno della stessa base dalla quale Fitz e Hunter sono appena scappati. Decisi a tentare il tutto per tutto, i due ignorano la prima legge del buon infiltrato e penetrano nel luogo per la seconda volta con nuovi alias, riuscendo infine a recuperare la capsula e a fuggire a bordo del "Bus" protagonista di tante avventure assieme agli agenti.
 
"Mirate alle gomme"

In ultimo vediamo Fitz ibernarsi nella capsula affidandosi alle cure di Enoch, il quale trascorre i successivi settantaquattro anni su una nave spaziale in orbita a trecentosessantacinque milioni di chilometri dalla Terra (che sembrano tanti, ma siamo sempre nel sistema solare) in attesa del risveglio dell'ex-agente.
Enoch però non è stato con le mani in mano, e ha impiegato questo tempo per escogitare un misterioso piano che ci verrà svelato presumibilmente la prossima volta.

Un episodio che ci riporta ai ritmi delle passate stagioni, tra cospirazioni e nuove scoperte, tra inumani e alieni in incognito, tra battutine e crisi esistenziali.
Personalmente ho molto apprezzato il ritorno di Fitz, che con buona probabilità è il mio personaggio preferito assieme al Coulson di Clark Gregg. Anche l'apparizione una tantum di Hunter ha dato buoni frutti e ha contribuito a spezzare il ritmo instaurato con i primi episodi tutti colonia mineraria e spaesamento generale. Il fatto che Enoch sia ora l'alleato principale di Fitz, poi, fa ben sperare chi come me è rimasto pieno di curiosità su questo nuovo personaggio che ci ricorda molto l'osservatore chiamato Settembre di Fringe.



Cosa avranno in mente i nostri eroi? Riusciranno a salvare la vittima ritratta nell'ultimo disegno e a tornare indietro? Se lo scopo del viaggio era evitare l'estinzione, cosa è successo in assenza degli agenti? E chi era l'ufficiale che si è liberata dei suoi sottoposti in stile Joker di Tim Burton?
Per scoprirlo non perdete il prossimo episodio dal titolo "Fun & Games".



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Articolo di Alberto I

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