AGENTS OF S.H.I.E.L.D. - Recensione Episodio 5x08 "The Last Day"


La difficile vita di chi viaggia nel tempo.

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L'avevamo immaginato già dall'anteprima, questo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. ha finalmente gettato luce su alcuni aspetti fondamentali riguardanti il misterioso viaggio nel futuro di Coulson & Co. e le relative conseguenze.
Tante le risposte, è vero, ma tanti anche i quesiti ancora irrisolti in un capitolo che svela il meccanismo di questa narrazione senza affidarsi a lunghe spiegazioni e lasciando invece che sia lo spettatore a mettere insieme i tasselli al momento giusto.
Ma andiamo con ordine.

Coulson e gli altri giungono alla base in superficie, dove ad attenderli c'è la resistenza formata dagli umani sopravvissuti all'esilio di Kasius. Tra questi figura anche Robin, la bambina veggente che percepisce futuro, presente e passato un po' alla rinfusa e che costituisce il vero motore di tutta la stagione.
Era stato grazie ai suoi disegni criptici infatti Enoch aveva deciso di prelevare la squadra dello S.H.I.E.L.D. ad eccezione di Fitz affinché potesse essere mandata nel futuro attraverso un monolite simile a quello apparso un paio di stagioni fa. Sapevamo già che il monolite era stato attivato dal futuro, e stavolta scopriamo che i mandanti non sono altri se non i nostri stessi agenti ancora una volta guidati dalle profezie di Robin.
Spesso la soluzione ce l'abbiamo proprio davanti agli occhi

E così l'episodio si dipana tra l'attuale futuro in cui abbiamo vissuto finora e dei flashback/flashforward, ambientati nel passato ma che rappresentano il futuro per gli agenti destinati a tornare indietro grazie a un marchingegno che inventeranno nel passato e che ora nel futuro è bello e funzionante o quasi.
Fatica? 
Allora ripercorriamo.
A un certo punto nel passato Robin descrive la fine del mondo provocata da Daisy, e spiega attraverso i suoi disegni che l'unico modo per salvare le cose è portare gli agenti in un certo luogo e in un certo momento affinché vengano trasportati nel futuro.
Qui interviene Enoch, osservatore ultramillenario che normalmente non interviene nelle vicende dei terrestri ma che qui fa uno strappo alla regola e preleva tutti tranne Fitz alla tavola calda per far avverare la profezia.
Una volta nel futuro, i nostri agenti sono destinati a rincontrare Robin in questo episodio e a trovare la macchina che li ha fatti viaggiare la prima volta e che presto li riporterà indietro, dove a un certo punto Daisy spaccherà il pianeta per poi sparire.
Il resto delle loro vite May e gli altri lo passeranno rifugiandosi nella base del faro visto durante l'episodio di Fitz, base che poi diverrà la colonia di Kasius, dove produrranno i disegni della macchina in questione sperando che prima o poi le loro versioni passate troveranno il modo di spezzare il ciclo e salvare il mondo.
Sì... No, non sei d'aiuto

Ma l'episodio segue anche le entusiasmanti peripezie di Flint, il quale dopo aver convinto Mack e Yo-Yo a restare con lui per difendere la colonia si fa prendere dai dubbi non appena c'è bisogno di difendere la colonia.
Il caro Kasius infatti ha deciso di liberare gli scarafaggi del livello 3 per dare una bella lezione agli umani dei livelli sottostanti/sovrastanti (non ricordo in che verso vada la numerazione), ma grazie all'intervento dei nostri prodi le perdite sono solo ingenti.

Nell'ultima parte vediamo il solito tradimento ai danni degli agenti, durante il quale gli esiliati hanno la brillante idea di tentare di eliminare Daisy così da impedirle di tornare nel passato e fare uno sconquasso. Ovviamente non vi riescono, ma finiscono per colpire a morte Robin lasciandola spirare tra le braccia della sua futura mamma adottiva, ossia May.
Durante la scena saltiamo continuamente a un momento che rappresenta il passato di Robin e il futuro di May, durante il quale la ragazzina viene istruita su cosa dire alla madre in punto di morte.
Quando May si rialza, dichiara di sapere come fermare tutto e lascia tutti confusi quando domanda chi sia Flint.

Coulson l'aveva detto di rimanere uniti

Nell'epilogo vediamo Sinara sulle tracce di Daisy e gli altri, e in cuori mio spero proprio che il suo arco trovi conclusione nel prossimo episodio.

Come detto all'inizio le risposte sono state molte, ma altrettante domande sono sorte.
Come faranno gli agenti a spezzare il ciclo in stile Terminator? Cosa c'entra Flint? E poi, siamo proprio sicuri che sia Daisy la causa di tutto?
Ma trame e spiegazioni non sono stati i soli doni di questo "The Last Day", durante il quale abbiamo avuto modo di esplorare un altro aspetto della sfaccettata personalità di Melinda May, qui alle prese con il ruolo di amorevole madre adottiva di una ragazzina piena di problemi che si è ritrovata suo malgrado al centro di qualcosa assai più grande di lei.
Lo sviluppo continuo dei protagonisti è probabilmente la cosa che più apprezzo di Agents of S.H.I.E.L.D., che da quella lontana prima stagione ha saputo mettersi in discussione più volte andando a riscrivere ed esplorare personaggi che all'inizio erano poco più che macchiette su una scena alquanto blanda e stereotipata.

Come sempre l'appuntamento è al prossimo episodio con relativa recensione, restate con noi e se vi va date un'occhiata alle nostre altre recensioni.







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Articolo di Alberto I

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